Stato di agitazione personale della scuola
Le Segreterie nazionali hanno indetto lo stato di agitazione che, nelle more del tentativo di conciliazione già convocato per il prossimo 23 novembre, prevede l’astensione di tutto il personale della scuola dalle attività aggiuntive. In particolare i f.f. Dsga sono invitati a non svolgere prestazioni lavorative in orario eccedente quello di servizio, comunicando al dirigente scolastico che per tutta la durata dello stato di agitazione
svolgeranno unicamente le mansioni ordinarie.
Si tratta di una manifestazione di protesta finalizzata a sostenere la vertenza in atto che va spiegata nelle sue modalità in assemblee con le lavoratrici e i lavoratori e fatta conoscere anche all’opinione pubblica.
Deve essere chiaro che la scuola è in rivolta per la mancanza di investimenti sul personale che si vedrebbe relegare ancora più in basso nella graduatoria degli stipendi pubblici. Un gap attuale di oltre 300 euro che si allargherebbe ancora di più con le insufficienti risorse in finanziaria.
Si cerca di organizzare, laddove possibile, incontri ed attivi unitari, anche invitando le forze politiche del territorio per informare sensibilizzare sulla condizione in cui si vuole lasciare la scuola di questo Paese: senza investimenti e trasformando il personale in funzionari e burocrati.